Qualche giorno fa vi ho parlato del film uscito proprio oggi in tutte le sale italiane, The Wolfman.
Ebbene al termine della visione posso tranquillamente dire che le mie aspettative non sono state tradite.
Un film che ricalca in tutto e per tutto le strade percorse dai suoi predecessori: girato e sviluppato sulla falsa riga dei film sui mostri che tanta gloria hanno dato ad un certo cinema in bianco e nero, con il vantaggio della tecnologia e delle tecniche di trucco dei nostri giorni ( a proposito di trucco, possiamo dire tranquillamente, con un anno di anticipo, che la nomination agli Oscar 2011 come miglior trucco è assicurata).
Ebbene al termine della visione posso tranquillamente dire che le mie aspettative non sono state tradite.
Un film che ricalca in tutto e per tutto le strade percorse dai suoi predecessori: girato e sviluppato sulla falsa riga dei film sui mostri che tanta gloria hanno dato ad un certo cinema in bianco e nero, con il vantaggio della tecnologia e delle tecniche di trucco dei nostri giorni ( a proposito di trucco, possiamo dire tranquillamente, con un anno di anticipo, che la nomination agli Oscar 2011 come miglior trucco è assicurata).
La trama:
Lawrence Talbot (Benicio del Toro) torna a casa dopo molti anni, a causa della morte improvvisa di suo fratello, ritrovato sbranato da un essere che da mesi miete vittime. Nel tantativo di scoprire di più sulla morte di suo fratello, Lawrence in una notte di luna piena decide di indagare presso una comunità di zingari, ma proprio durante la notte viene azzannato dalla belva che si aggira nei boschi. Ridotto in fin di vita, viene affidato alle cure di suo padre (Antony Hopkins) e della fidanzata di suo fratello (Emily Blunt). Ma ormai è fatalmente contagiato e a complicare le cose si aggiunge il detective Alberline (Hugo Weaving), mandato da Scotland Yard ad indagare sulle morti causate dal lupo.
Tutto si svolge in modo fluido, improvvisamente, senza perdersi in complicate analisi dei personaggi, dei loro sentimenti, delle loro sensazioni, delle loro paure. Questo è allo stesso tempo il lato positivo ma anche quello negativo del film. Chi si aspetta un approfondimento dei personaggi rimarrà senz'altro deluso: la fanno da padrone la storia, gli effetti speciali, l'atmosfera gotica tanto cara alla vecchia tradizione della Universal.
Per chi avesse il timore di vedere un film spaventoso, posso dire tranquillamente che il film non fa paura, anche se ci sono un paio di scene che possono far sobbalzare. Non mancano invece un paio di scene cruente, sconsigliate a chi ha lo stomaco leggero.
Curiosità:
Nel cast c'è anche Gerardine Chaplin, nel ruolo della zingara che presterà le prime cure a Lawrence.
Sito Ufficiale del film :
The Wolfman
Tutto si svolge in modo fluido, improvvisamente, senza perdersi in complicate analisi dei personaggi, dei loro sentimenti, delle loro sensazioni, delle loro paure. Questo è allo stesso tempo il lato positivo ma anche quello negativo del film. Chi si aspetta un approfondimento dei personaggi rimarrà senz'altro deluso: la fanno da padrone la storia, gli effetti speciali, l'atmosfera gotica tanto cara alla vecchia tradizione della Universal.
Per chi avesse il timore di vedere un film spaventoso, posso dire tranquillamente che il film non fa paura, anche se ci sono un paio di scene che possono far sobbalzare. Non mancano invece un paio di scene cruente, sconsigliate a chi ha lo stomaco leggero.
Curiosità:
Nel cast c'è anche Gerardine Chaplin, nel ruolo della zingara che presterà le prime cure a Lawrence.
Sito Ufficiale del film :
The Wolfman
1 commento:
Proprio come dici tu i personaggi non hanno molto spessore psicologico o emotivo,solo accenni.L'unico spunto di discussione potrebbe essere l'emarginazione gratuita del diverso, dell'aggressore, del violento.Nessuno si interroga sulla storia dell'uomo che di notte si fa mostro si cerca solo di escluderlo dalla società anche se questo significa uccidere.Un buon film nel suogenere,spaventoso al punto giusto poichè non si tratta di horror. Ottimo il trucco e gli effetti speciali.Un grande Hopkins per me migliore di Del Toro.
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