lunedì 20 ottobre 2008

Mamma Mia...che musical


Vorrei subito sottolineare una cosa: non sono mai stato un amante dei musicals, fino a che, qualche anno fa, ebbi l'opportunità di vedere Singing in the rain in un teatro di Londra e realizzai il perchè dell'amore dei popoli anglosassoni nei confronti di questo genere, che sanno interpretare come nessun altro al mondo (ed ecco spiegato il successo pluriennale di numerose rappresentazioni come Cats, Hair, The Lion King e lo stesso Mamma Mia).
L'ultimo musical, in ordine di tempo, che mi aveva colpito è stato Sweeny Todd, interpretato da un istrionico Johnny Depp, ma devo dire che Mamma Mia è forse il più bel musical degli ultimi anni: per la simpatia dei personaggi, per la bravura degli attori (ancora una volta, una fantastica Meryl Streep), per le scenografie, la fotografia, le coreografie e soprattutto per la bellezza delle canzoni, tutte tratte dal repertorio degli ABBA.

La trama:

In un'isola della Grecia, la giovane Sophie, a pochi giorni dal matrimonio, vuole realizzare il sogno della sua vita, conoscere suo padre. Dopo aver ritrovato il vecchio diario segreto della madre (Meryl Streep), una figlia dei fiori che amava l'amore libero, Sophie scopre i nomi dei suoi tre probabili padri. Decide quindi di invitarli tutti sull'isola, celando il vero motivo, convinta che riuscirà a capire quale dei tre è veramente il padre e a farsi così accompagnare sull'altare. Quando la madre, si accorge della presenza dei tre sull'isola, cerca subito di farli andare via , ma l'amore si sa, è imprevedibile....

Mamma Mia è l'adattamento cinematografico del famoso musical londinese, basato sulle canzoni del gruppo pop svedese ABBA. Il musical debuttò a teatro a Londra nel 1999 e da allora ha spopolato, facendo il tutto esaurito in molti teatri del mondo.

Tra le tante canzoni, splendidamente interpretate dagli attori, spiccano Mamma Mia, Dancing Queen, SOS, Money Money Money e soprattutto The Winner takes it all, magistralmente interpretata da Meryl Streep.

Condivido in pieno la scelta, nella versione italiana, di lasciare le canzoni in lingua originale, accompagnate da sottotitoli facilmente seguibili, a vantaggio delle interpretazioni e delle canzoni stesse che, son sicuro, molti avranno sentito almeno una volta nella vita.

Notevole è il cast con la già citata Meryl Streep nei panni di Donna, la mamma di Sophie (interpretata da una giovane Amanda Seyfried), le amiche di Donna (la bravissima Julie Walters e Christine Baransky) ed i tre inconsapevoli probabili padri Colin Firth, Stellan Skarsgård e Pierce Brosnan.

In conclusione Mammia Mia è un film che consiglio a tutti, amanti della musica ( e del musical) e non, perchè sicuramente non vi annoierete e vi verrà una voglia matta di acquistare un disco degli ABBA.

lunedì 13 ottobre 2008

Premio Airone di stelle


Qualche giorno fa "La Settima Arte" ha vinto il premio Airone di Stelle, assegnato da Irene di Book and Talk con la motivazione "assegno il premio ai blog che mi insegnano qualcosa", accidenti che responsabilità! Innanzitutto un enorme GRAZIE a Irene.
Passiamo al regolamento:

A) scegliere 7 blog che si considerano meritevoli di questo premio, perchè ci insegnano ogni giorno a vivere qualcosa in più, sia con la mente che con il cuore;
B) esibire il premio, riportando il nome del donatore e il collegamento al suo blog, così che tutti lo possano visitare ;
C) riportare i nomi dei premiati e i collegamenti ai loro blog ;
D) il premiato è pregato di mostrare il collegamento al blog picnicconlefragole, dove nasce l'iniziativa (oppure lanostraafrica , stessi autori) ;
E) pubblicare queste regole ;

Quindi passiamo ai premi, che assegno ai quei blog che mi aiutano a coltivare le mie passioni:
  • Londra solo andata: perchè con i suoi post, Neverland, ci illumina le vie di una delle città più belle del mondo, per apprezzare la sua storia, la sua cultura ed i suoi cittadini.
  • Creare blog : blog al quale devo molto, sia per l'aspetto attuale del mio blog che per quello futuro e che mi indica la via del bravo blogger.
  • Galline in fuga : blog divertente, simpatico, che elargisce suggerimenti riguardanti diversi hobbies.
  • Caffeine for two : insegna ad apprezzare il caffè , come non l'avete mai provato.
  • Il giardino dei ciliegi : per sapere come apprezzare al meglio un tazza di thè, per scoprire luoghi da visitare e per apprezzare delle foto spettacolari.
  • L'aiuola odorosa : un blog per chi ama respirare un pò di country, ma non solo.
  • Simply breakfast : un blog americano, scoperto da poco. Davvero accattivante per la forma ed i contenuti.
Il mio compito è terminato, grazie ancora ad Irene, ed ora vado a mettere il premio in bacheca.

L'angolo della risata : Un sacco Verdone

Questa settimana una gag del grande Carlo Verdone, tratta da Un sacco Verdone, programma televisivo dei primi anni '80. Ogni volta che lo vedo mi vengono le lacrime agli occhi per le risate.





Buona settimana a tutti

sabato 11 ottobre 2008

Cinema Cult : Psyco

Riprende la rubrica Cinema Cult con una delle scene piu' famose del grande regista britannico Alfred Hitchcock: la scena della doccia tratta dal film Psycho (1960).
Questi pochi minuti del film hanno sconvolto il mondo (e soprattutto Janet Leigh, la protagonista della scena, che confessò di non riuscire piu' a fare una doccia in un motel).
Le riprese per questa breve scena durarono ben 7 giorni e sono molti gli aneddoti riguardanti questi pochi minuti di film:
  • Hitchcock chiese alla troupe che l'acqua scendesse improvvisamente gelida nel momento in cui il personaggio della Leigh viene accoltellata (tutto all'insaputa della povera attrice) in modo da mostrare il volto di una donna davvero sorpresa e spaventata.
  • Per simulare il sangue venne utilizzato dello sciroppo di cioccolato.
  • Hitchcock ideò la scena senza colonna sonora; cambiò idea quando sentì il brano che Bernard Herrmann aveva appositamente ideato.
  • Inizialmente il film venne bloccato dalla censura che sosteneva che durante questa scena era possibile vedere un capezzolo dell'attrice. Il regista rimandò in seguito il film alla commissione (senza tagliare neanche un secondo della scena in questione), e nessuno notò che non erano state apportate modifiche, lasciando così uscire il film nelle sale.
La suspence creata grazie alla maestria di alcune inquadrature (vedi il passaggio finale tra lo scarico della doccia e l'occhio della povera donna uccisa), accompagnate da una colonna sonora da brividi, mi hanno fatto pensare di postare questo filmato nella rubrica Lezioni di Cinema, ma alla fine ho optato per Cinema Cult perchè, seppur le due rubriche siano molto simili, non sempre una scena girata magistralmente da un regista, entra a far parte di quelle scene Cult che fanno la storia del Cinema (vedi qui).

Buona visione e buon week end a tutti.


martedì 7 ottobre 2008

Giù la testa




Per favore non chiamatelo film western.

Sosteneva Sergio Leone: "In fondo Giù la testa che cos'è? E' un film politico? Un film comico? Un film farsesco? Un film serio? Un film drammatico? Si, è tutte queste cose messe insieme".


Giù la testa è un film storico, politico, romantico, idealista; un'analisi della ciclicità della storia umana, un film ambientato nel 1914 ma mai così attuale, nel 1971 (anno in cui venne realizzato) ed attuale tuttora.


La trama:

Ambientato in Messico, il film ha per protagonisti due personaggi completamenti opposti: il primo è il dinamitardo irlandese John Mallory (James Coburn), reduce da una rivoluzione nella quale ha sempre creduto, un'idealista convinto nonostante la propria deludente esperienza personale (tradito dal suo migliore amico).
Il secondo è il peones Juan Miranda (Rod Steiger), uno che la rivoluzione la conosce benissimo ("Io ci sono cresciuto in mezzo alle rivoluzioni") e proprio per questo se ne tira fuori il più possibile. Juan è un materialista, un uomo senza patria e senza pricìpi, per il quale conta solo la sua famiglia e la possibilità di arricchirsi derubando gli altri.
I due si incontrano per caso ed ognuno vede nell'altro un mezzo per raggiungere il proprio scopo:
Mesa Verde per Juan, LA BANCA per eccellenza, preda improvvisamente facile da catturare grazie all'aiuto della nitroglicerina e della dinamite dell'irlandese; mentre per John l'obbiettivo è la Rivoluzione messicana e la liberazione dei prigionieri politici.
Una coppia voluta dal destino, come testimonia il loro stesso nome: Johnny & Johnny, fa notare giustamente Juan.
La strana coppia formatasi, si dimostrerà alla fine non così strana, ed i due personaggi si dimostreranno non così lontani l'uno dall'altro.


Il film:

Girato dopo la trilogia western chiamata "del dollaro" (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il Buono il Brutto e il Cattivo), Giù la testa sembra sottolineare come il ciclo western di Sergio Leone sia finito, per dare inizio ad un cinema più "impegnato", un cinema fatto di film che, attraverso le storie dei propri personaggi, ci mostrano spaccati della nostra società fatta di violenza e di illegalità, ma in cui sono onnipresenti due grandi tematiche del cinema Leoniano, l'amicizia e l'amore, come nel caso di Giù la testa e del successivo (capolavoro) C'era una volta in America.
Giù la testa apre con la citazione di una frase di Mao sulla rivoluzione che precede i titoli di testa ( La Rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si puo' fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia. La rivoluzione è un atto di violenza) e questo sembra indicare subito quale direzione voglia prendere il film, dimostrando un tono piuttosto serio e severo, ma non è così. Subito dopo questa citazione, la prima inquadratura del film ritrae una colonia di formiche rosse sulla quale Juan espleta i suoi bisogni urinari, quasi a concludere la frase di Mao, e cioè "La rivoluzione è un atto di violenza... che ricade sempre sulla povera gente". Questo contrasto ideologico continua in parallelo per tutto il film, grazie alla fantastica caratterizzazione dei due personaggi antitetici di Juan e John e trova la sua massima espressione in quella che rappresenta forse la scena più significativa del film, il discorso di Juan sulla Rivoluzione:




Il film non ebbe un enorme successo al botteghino (bisogna pensare al coraggio di Leone di girare un film che in un certo qual modo mostra i due lati della rivoluzione, in un periodo storico, subito dopo il '68, fatto di scontri politici su tutti i fronti), ma con gli anni venne rivalutato da critica e pubblico.
Il segreto del successo come al solito è dato da diverse componenti: innanzitutto la maestria di Leone di raccontare la storia, sempre con quel tono di solennità che contraddistingue la sua regia (magistrali i flashback che rivive John).
Poi l'importanza della colonna sonora, come sempre affidata al maestro Ennio Morricone: indimenticabile il brano "Sean Sean". La musica diventa parte integrante del racconto, quasi elemento indispensabile per vivere appieno le emozioni dei personaggi.
Infine la bravura degli attori: James Coburn e soprattutto Rod Steiger danno uno spessore inimitabile ai loro personaggi. Da sottolineare l'interpretazione di Romolo Valli nella parte del Dottor Villega.
Per il pubblico italiano va evidenziata la presenza di due doppiatori eccezionali scelti per prestare la propria voce ai due protagonisti: Giuseppe "Peppino" Rinaldi per James Coburn (la voce storica di attori come Marlon Brando e Paul Newman) e Carlo "Carletto" Romano per Rod Steiger, doppiatore dalla voce inconfondibile che ha sempre donato simpatia a tutti i personaggi a cui ha prestato la voce.

Un film che consiglio a tutti, perchè principalmente è un film sull'amicizia, quella vera, che va oltre le diversità sociali, culturali, geografiche, politiche ed ideologiche, cheresta solida, nonostante i diversi punti di vista e che viene prima di tutto.

Ed eccolo l'incontro tra i due protagonisti: l'entrata in scena di James Coburn è una di quelle che ogni attore vorrebbe fare almeno una volta nella propria carriera. Indescrivibile è lo sguardo di Rod Steiger nell'osservare il dinamitardo irlandese ed ancora la sua reazione quando realizza che davanti a sè ha l'uomo che lo può aiutare a fare il colpo della vita, svaliggiare Mesa Verde, "non una banca, LA BANCA".

lunedì 6 ottobre 2008

L'angolo della risata : Totò, Peppino e la malafemmina

Totò, Peppino e la malafemmina... non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.





Buona settimana a tutti.