martedì 30 marzo 2010

CineNews: A-Team e Nightmare on Elm Street

Come avevo anticipato qui, sembrano essere tornati di moda gli anni '80, almeno nel mondo del cinema, e così dopo aver letto di un ritorno sul grande schermo dei Ghostbusters e dei Puffi, eccoci di nuovo a parlare di due film che regalano un tuffo nel passato: A-Team, trasposizione cinematografica della famosa serie tv, e Nightmare on Elm Street , rifacimento moderno del film più spaventoso di quegli anni.


Andiamo in ordine: A-Team è stato un telefilm che ha avuto moltissimi estimatori e che ancora oggi è seguito da molti spettatori. Certo molte situazioni surreali rendevano la serie poco credibile (è ancora un mistero come facessero a costruire un carro-armato con una lima per le unghie, una forcina per capelli ed un hotdog), ma la simpatia dei personaggi e la giusta dose d'azione, hanno rappresentato la chiave del successo.Successo che la 20th Century Fox vorrebbe replicare portando Hannibal Smith e la sua squadra sul grande schermo, adattando la storia ai giorni nostri: l'A-Team non è più una squadra di reduci del Vietnam ma della guerra del Golfo. A giudicare dal trailer, le situazioni incredibili sono ancora più esasperate ed i personaggi poco credibili...peccato. Il film uscirà l'11 Giugno, intanto un assaggio della pellicola.

Il Trailer:




E cosa dire del nuovo Nightmare? La versione originale rappresenta per me uno dei pochi film che davvero mi ha spaventato: Robert Englund è stato da sempre il volto di Nightmare e sinceramente il nuovo Freddy Krueger interpretato da Jackie Earle Haley è troppo diverso dall'originale, ma credo che la nuova versione del re degli incubi continui ad incutere terrore.
Giudicate voi:

Il Trailer:

domenica 28 marzo 2010

L'angolo della risata: Vota Antonio La Trippa

Week end di elezioni: il principe della risata ha sempre anticipato i tempi, prendendo in giro anche il mondo della politica. Ho pensato che non c'era video più adatto.



Buona settimana a tutti

giovedì 18 marzo 2010

CineNews in pillole: film in produzione

Versione in pillole per il CineNews di oggi: infatti ecco a voi alcune brevi news dal mondo del cinema.

Alice in Wonderland di Tim Burton sbanca il box office Usa con incassi superiori ai 208 milioni di dollari. Ed il successo sembra destinato ad andare avanti....alla faccia di chi continua a parlarne male.

Chi come me ama gli anni '80, sicuramente si ricorderà del film Ammazzavampiri: la storia ha come protagonista un adolescente che dopo aver traslocato in una nuova casa, scopre che il suo vicino è un vampiro. Un vampire-movie tra i più famosi, che mescolava la giusta dose di horror e commedia. Sembra proprio che la Dreamworks sia intenzionata a girarne il primo remake. I nostalgici come me aspettano di saperne di più.



Rimaniamo negli anni '80: è prevista per il 2011 l'uscita del film dei Puffi, una nuova pellicola d'animazione, forse in 3D, che sicuramente si avvalerà del doppiaggio di personaggi molto noti. Voci di corridoio vedrebbero il doppiaggio di Grande Puffo affidato a Quentin Tarantino. Chissà cosa ne sarà della versione italiana?


Finiamo alla grande con Mel Gibson: l'eroe di Arma Letale, da domani nei cinema con il suo ultimo lavoro, Fuori controllo, ha dichiarato in un'intervista che il suo prossimo film da regista potrebbe essere l'ultimo. Ma vorrebbe chiudere in bellezza: infatti Gibson vorrebbe girare il film che sogna di realizzare da quando era ragazzo, un film che narri la storia dei Vichinghi. Da sempre attratto dalla storia di questo popolo, il buon vecchio Mel ha dichiarato: "Siamo immersi nella stesura dello script ora. Quando avevo 16 anni, imparando la storia della lingua inglese, rimasi affascinato dai Vichinghi. Immaginavo la loro lingua, i loro dialetti, e questo è quello che mostrerò nel film. E' una vera sfida, non è mai stato fatto un buon film sui Vichinghi, non che io sappia. Penso di aver trovato il modo giusto di lavorarci, ma non vorrei dire troppo. Il vero problema è rendere questi personaggi delle persone per le quali provare qualcosa, in cui immedesimarsi. Erano dei mostri." Già confermata la presenza nel cast di Leonardo Di Caprio, altro grande appassionato di storie vichinghe. Il progetto sembra molto interessante e sicuramente non mancherà occasione di riparlarne.

domenica 14 marzo 2010

Battute memorabili: A qualcuno piace caldo

Era da un po' che non compariva una nuova rubrica in questo blog: ecco quindi nascere Battute Memorabili, una piccola rubrica dove rendere omaggio a quelle pellicole che ci hanno regalato delle battute che sono rimaste impresse nella mente di tutti noi.
L'idea era passata per la mia mente già qualche tempo, ma grazie a Neverland e ad un suo prezioso regalo, ho deciso di realizzarla.

Sono molte le frasi celebri pronunciate nei film, e spesso capita di non aver visto un film ma di conoscerne alcune battute: per esempio ci sono persone che non hanno mai visto Via col Vento (grande peccato, da rimediare assolutamente), ma magari conoscono benissimo la battuta pronunciata da Rossella O'Hara : "Dopotutto, domani è un altro giorno".

Volevo iniziare quindi con la battuta pronunciata nel finale di una commedia di Billy Wilder, la brillante A qualcuno piace caldo, con Jack Lemmon, Tony Curtis e Marilyn Monroe.
Questa battuta, la famosa "Nessuno è perfetto", si contende con quella di Casablanca (di cui parleremo nel prossimo post), il primo posto per la più bella battuta finale di un film.


lunedì 8 marzo 2010

Oscar 2010: and the time has come


Si è consclusa questa mattina, l'82sima edizione degli Oscar, edizione che passerà alla storia come quella in cui è stata premiata la prima donna regista. Kathryn Bigelow è la grande vincitrice di questa edizione, portando a casa, tra gli altri, il premio come miglior regista e miglior film e lasciando a secco il suo ex marito, James Cameron. Così, proprio quando tutti si aspettavano che la sempre affascinante Barbra Streisand annunciasse quest'ultimo come miglior regista dell'anno, la cantante-attrice ha stupìto tutti e con le parole "and the time has come" (è arrivato il momento), ha annunciato la Bigelow come miglior regista dell'82sima edizione degli Academy Awards. Per il resto non ci sono state grandi novità: erano ormai annunciati da tempo gli Oscar di Jeff Bridges e di Sandra Bullock (passata in 24 ore dal premio per la peggior interpretazione, il Razzie Award, a quello per la migliore) mentre forse un po' meno quelli per Christoph Waltz e Mo'Nique.

Ecco nel dettaglio i vincitori di questa edizione:

MIGLIOR FILM The hurt locker

MIGLIOR REGIA Kathryn Bigelow (The hurt locker)

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA Jeff Bridges (Crazy heart)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA Sandra Bullock (The blind side)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA Christoph Waltz (Bastardi senza gloria)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA Mo'Nique (Precious)

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE Up

MIGLIOR FOTOGRAFIA Mauro Fiore (Avatar)

MIGLIOR SCENOGRAFIA Rick Carter, Robert Stromberg e Kim Sinclair (Avatar)

MIGLIOR EFFETTI SPECIALI Joe Letteri, Stephen Rosenbaum, Richard Baneham, Andy Jones (Avatar)

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE Geoffrey Fletcher (Precious)

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE Mark Boal (The hurt locker)

MIGLIOR FILM STRANIERO El secreto de sus ojos di Juan José Campanella (Argentina)

MIGLIORI COSTUMI Sandy Powell (The young Victoria)


MIGLIOR TRUCCO
Barney Burman, Mindy Hall e Joel Harlow (Star Trek)

MIGLIOR COLONNA SONORA Michael Giacchino (Up)

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE The Weary Kind di T-Bone Burnett e Ryan Bingham (Crazy Heart)

MIGLIOR CORTO ANIMATO Logorama di Nicolas Schmerkin

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D'AZIONE The New Tenants di Joachim Back

MIGLIOR DOCUMENTARIO 'The Cove' di Louie Psihoyos

MIGLIOR DOCUMENTARIO CORTO 'Music by Prudence' di Roger Ross Williams

MIGLIOR MONTAGGIO Bob Murawski e Chris Innis (The hurt locker)

MIGLIOR MONTAGGIO DEL SUONO Paul N.J. Ottosson (The hurt locker)

MIGLIOR MISSAGGIO DEL SUONO Paul N.J. Ottosson e Ray Beckett (The hurt locker)


Quest'anno la cerimonia ha avuto ben 2 presentatori: l'ormai storico Steve Martin ed un insolito Alec Baldwin che se l'è ben cavata in un ruolo del tutto nuovo.

Capitolo Italia: dopo la delusione per l'esclusione di Baarìa, la nostra penisola si può consolare con la vittoria di due italiani: quella di Mauro Fiore, per la fotografia di Avatar, e quella dell'italo-americano Michael Giacchino per la colonna sonora di Up.

domenica 7 marzo 2010

Alice in Wonderland: il sottomondo di Tim Burton


Finalmente la grande attesa è terminata: Alice in Wonderland è in tutte le sale cinematografiche italiane. Però, prima di raccontarvi le mie impressioni, sento il bisogno di fare una breve digressione

In questi giorni ho letto molti articoli sul film che attendevo da molto tempo di vedere.
Si dice che il mondo è bello perchè è vario, ma mai ho letto recensioni così discordanti su un film.
Personalmente scrivo dei post su film che ho visto, su quelli che mi hanno colpito, su quelli che mi hanno regalato emozioni: posso consigliare in particolar modo di vedere un film, ma non ho mai suggerito di non vederne un altro e non ho mai assegnato voti ad una pellicola, in primis perchè sono solo un appassionato di cinema e non ho nessuna voce in capitolo per farlo (ma poi chi ce l'ha?) ed inoltre perchè il cinema, così come la vita, sa regalare emozioni differenti ad ognuno di noi, e non per forza deve emozionare tutti allo stesso modo. Questo preambolo perchè resto letteralmente stupìto da degli articoli che ho letto in questi giorni, in cui l'ultima opera di Tim Burton (perchè a mio modesto avviso di opera si tratta, e Burton si può considerare un vero e proprio artista a tutti gli effetti) è stata letteralmente massacrata.


Alcuni esempi su tutti: ho visto assegnare un bel 4 al film , definito un film di cui non si sentiva il bisogno, oppure ho letto che i 20 sec della scena in cui si vede il cappellaio matto danzare la deliranza è il picco più basso toccato dal cinema di Tim Burton.
Rispetto l'opinione di tutti, ma francamente ritengo che tali critiche siano semplicemente degli attacchi gratuiti, perchè non saprei spiegarmi altrimenti così tanto astio nei confronti di questo film. Indubbiamente può piacere o no, ma credo che oggettivamente non sia da includere nella lista dei film da evitare, così come qualcuno ha voluto far pensare.

Per fortuna leggo e mi documento, ma poi decido con la mia testa: ma senza dubbio leggere tanti commenti negativi, in qualche modo influenza chi magari non è del tutto convinto di vedere o no un film, ed in questo caso sarebbe un vero peccato scegliere di non vedere Alice in Wonderland.

Detto ciò, mi scuso per lo sfogo ma ne sentivo davvero il bisogno, ed entriamo nella versione Burtoniana di Alice.


Sono diversi mesi che vi racconto aneddoti su questo film (leggi gli altri post) e chi mi ha seguito sa benissimo che l'attesa è stata talmente lunga che il rischio di rimanere delusi era altissimo.
Per fortuna Tim Burton conferma ancora una volta tutto il suo genio, il suo essere artista a 360°: si dice di lui, o lo adori o non lo sai apprezzare, di sicuro però sa sempre far discutere.
Il regista di Burbank è sempre stato un grande appassionato della storia di Lewis Carroll e come ha dichiarato in una recente intervista, ha visto tutte le versioni cinematografiche di Alice che sono state realizzate, ma nessuna si è mai avvicinata all'idea che lui aveva della storia di Alice.

La trama:

Il film unisce i due romanzi di Carroll (Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò) ma la storia inizia con Alice dicianovenne che non si ricorda nulla del suo viaggio incredibile. Un giorno prende parte ad una grande festa organizzata da una nobile famiglia inglese, festa che presto si rivela essere stata organizzata per permettere al rampollo della famiglia di chiedere in sposa proprio Alice, la quale, per nulla favorevole, decide di scappare nel bosco limitrofo, spinta anche dalla visione di un curioso coniglio. Nel seguirlo fino alla sua tana, vi cade dentro e si ritrova in un mondo del tutto incredibile, caratterizzato da animali parlanti e personaggi davvero fuori dall'ordinario. Scoprirà ben presto di essere stata attirata nel Sottomondo (questo il nome di quel paese fantastico) con uno scopo preciso.


Come detto il mondo ricreato da Burton è in tutti i sensi un paese delle meraviglie: popolato da personaggi fantastici, analizzati perfettamente, tutti caratterizzati da tic, manie, comportamenti che li rendono realistici al massimo. Spicca su tutti il cappellaio matto, vero e proprio protagonista, caratterizzato da un Johnny Depp incredibile, per la varietà di espressioni che prendono vita da una mimica facciale degna del cinema muto. A tratti, il suo personaggio sembra un mix di altri personaggi interpretati in passato (un po' Willy Wonka, un po' Jack Sparrow) , ma sempre molto originale. Lascia il segno anche lo stregatto, carismatico come pochi personaggi nel cinema d'animazione prima di lui, con una voce incredibilmente affascinante (il bravissimo Gianni Giuliano, doppiatore di moltissimi attori di livello, uno su tutti Jeremy Irons). E poi la regina di cuori, una simpaticissima Elena Bonham Carter, scontrosa e cattiva come non mai, accompagnata dal fante di cuori interpretato da Crispin Glover, che molti ricorderanno nei panni del papà di Marty McFly in Ritorno al futuro, Pancopinco e Pincopanco, che rispetto al cartone della Disney sono molto più simpatici ed il saggio Brucaliffo, sempre intento a fumare il suo narghilè. Ed ancora, il bianconiglio, il ghiro, il leprotto bisestile, il Ciciarampa ed il Grafobrancio, tutti personaggi che non vengono soltanto raccontati, ma a cui viene dato spessore e si fondono per creare l'universo del Sottomondo. Lascio per un'ultima la regina bianca (Anne Hathaway) unico personaggio che forse rimane un po' scialbo, dà l'impressione di essere una hippie, offuscata da droghe pesanti (la stessa Hathaway l'ha definita un misto punk-rock, tendente al vegetariano, con tendenze pacifiste).


La natura infine, sembra essere un personaggio aggiunto: fantastici i fiori, tetro e gotico (in perfetto stile Burtiana) il bosco. Gli edifici, uno su tutti il palazzo della regina di cuori, sono degni dell'immaginazione di Salvador Dalì, meravigliosa la scacchiera sulla quale si svolge lo scontro finale.

Meritano di essere sottolineati anche i dialoghi del film: battute ricche di nomi incredibili, un vocabolario fantasioso da far impazzire i migliori attori ( grandiosa la scena in cui il cappellaio matto, quasi nel pieno di un delirio, ricorda il giorno in cui la regina di cuori è salita al potere).

Discorso a parte per il 3D: in molti casi definisce lo sfondo delle immagini, regalando una tridimensionalità ai paesaggi inventati da Burton che lascia senza fiato, ma nel complesso non è del tutto indispensabile, ed il film si può vedere anche nella versione 2d (cosa che di sicuro farò).

Forse chi resta fuori dal coro è proprio Alice, messa in disparte dalla varietà dei personaggi e dalla maestosità della realizzazione del Sottomondo.

A dimostrazione di quanto questo film abbia alle spalle uno studio approfondito (al contrario di quanto sostengono in molti), basti ricordare che è molto più fedele al romanzo la versione Burtoniana che quella, sempre Dysney, animata.
Anche la caratterizzazione del cappellaio matto è stata in realtà molto accurata: basti pensare al colore dei capelli. Facciamo un passo indietro: il personaggio nasce dalla penna di Carroll grazie al detto "Matto come un cappellaio". Infatti i cappellai dell'800 erano soliti utilizzare il mercurio per il trattamento dei tessuti dei cappelli, sostanza che provocava effetti devastanti sulla salute mentale di questi artigiani. Proprio a causa del mercurio, i cappellai, che provavano sulla propria testa i cappelli che creavano, avevano i capelli di un colore tendente all'arancio, a causa del contatto con il mercurio stesso.

Nel complesso Alice in Wonderland non delude le aspettative: ancora una volta Tim Burton ci apre le porte per entrare nel suo mondo fantastico, in cui niente è impossibile, solo se pensi che lo sia, e dove tutti i migliori sono matti.

Johnny Depp ed il suo cappellaio matto:

lunedì 1 marzo 2010

Un buon non compleanno a voi

Ancora poco più di un giorno ci separa dall'uscita italiana di Alice in Wonderland: inganniamo l'attesa festeggiando insieme il nostro non compleanno (nel caso invece fosse il vostro compleanno, beh.....tanti auguri)