venerdì 20 marzo 2009

Gran Torino


Clint Eastwood torna a dirigere se stesso dopo Milion Dollar Baby e come sempre non smentisce le aspettative. Gran Torino tiene lo spettatore incollato alla poltrona dal primo all'ultimo secondo, catturando la sua attenzione per tutti i 116 minuti. Da tempo Eastwood ha dichiarato di voler smettere di recitare per dedicarsi soltanto alla regia: se così fosse, credo abbia concluso la sua carriera d'attore nel migliore dei modi.

La trama:

Eastwood interpreta Walt Kowalski un anziano americano d'origine polacca che ha appena perso la moglie. Walt è un veterano della guerra in Corea, burbero e razzista, che sfoggia la bandiera a stelle e strisce in giardino e non sopporta di vedere il proprio quartiere abitato da famiglie di asiatici di etnia Hmong. Le uniche sue passioni sono la birra, il suo cane e soprattutto la Ford Gran Torino del 1972 che custodisce gelosamente, ricordo del suo passato come operaio nella catena di montaggio della Ford.
La sua è una vita solitaria, non ha alcun rapporto né con i propri figli né con i propri nipoti, e cerca di tenere alla larga il parroco del quartiere che cerca in tutti i modi di confessarlo per mantenere la promessa fatta alla moglie. che verrà sconvolta dal suo giovane vicino Thao, che spinto dalla gang capeggiata dal cugino Spider, cerca di rubare la Gran Torino per entrare nella gang. Il ragazzo fallisce e di conseguenza subisce una violenta irruzione dei membri della gang. Sarò proprio Walt a difenderlo suo malgrado, salvando Thao dalla violenza del branco e ottenendo così la riconoscenza della sua famiglia. Da quel momento la vita del duro Walt subisce un brusco cambio di direzione.



Sergio Leone, che come tutti sanno lanciò Clint Eastwood con gli spaghetti western, disse di lui : "Ha due espressioni, quella col cappello e quella senza". Forse è vero, ma mai come in questo film l'espressione "senza cappello" poteva essere più adatta per il personaggio di Walt. Quegli occhi che esprimono cattiveria e disprezzo e la bocca, simile a quella di un cane che mostra i suoi denti, sono parte integrante di un personaggio bruto. Non a caso il cognome Kowalski è lo stesso di quel bruto di Stanley Kowalski interpretato magistralmente da Marlon Brando in Un tram che si chiama desiderio. Un personaggio che molto spesso rimanda alla memoria l'Ispettore Callaghan , del quale possiede non solo lo sguardo ma anche la prontezza di spirito,( anche se lo stesso Eastwood escluso il paragone), come nel caso della battuta pronunciata da Walt ad un gruppo di ragazzi neri: "Avete mai fatto caso che ogni tanto si incontra qualcuno che non va fatto incazzare?... Quello sono io"

Ad ogni modo, il meglio di sè il buon vecchio Eastwood lo dà ancora una volta dietro la macchina da presa, raccontando una storia che offre diversi spunti di discussione e approfondimento, dal razzismo alla guerra, dall'integrazione culturale ai valori universali di famiglia e amicizia, ed ancora la vecchiaia ed il senso di colpa, facendo emergere uno spaccato della società americana moderna.
Ne viene fuori un film che ci fa vivere diverse emozioni. E' possibile infatti dividere il film in 4 parti: la prima IRONICA, in cui è possibile conoscere il protagonista, un burbero che esaspera talmente la durezza del suo carattere da apparire quasi grottesco, la seconda parte POETICA con la dimostrazione di come l'ignoranza nei confronti di una cultura diversa non sia che un piccolo ostacolo da superare con facilità, la terza DURA come un pugno nello stomaco e la quarta semplicemente COMMUOVENTE.

Oltre che a dirigire ed interpretare il film, anche in questo caso Eastwood si è dedicato alla composizione delle musiche. In particolare la canzone dei titoli di coda è stata scritta da Eastwood con il figlio Kyle e Michael Stevens, ed è cantata da lui stesso e da Jamie Cullum. Considerando che molti di voi hanno già visto il trailer del film, preferisco pubblicare il video di questa fantastica canzone, intitolata appunto "Gran Torino".


3 commenti:

Neverland ha detto...

Il film ha il taglio indistinguibile della regia di Eastwood che abbiamo apprezzato in Mistyc River e Million Dollar Baby.Tutto giusto nel tuo post, sono d'accordo. Quel che mi ha colpito più di tutto è che il personaggio interpretato da Eastwood,anziano,reduce di guerra,marito,padre,cittadino americano..sembra avere la capacità di guardare la vita dall'alto con la cosapevolezza di un vecchio saggio che,seppur sanguigno,sa chiamare le cose con il proprio nome, riconoscerle- per apprezzarle o combatterle, privo di perbenismo.E' quasi un fumetto..ha un potere che lo rende particolare:l'esperienza.

AndreA ha detto...

Come sai, ho dato un voto altissimo a questa pellicola.
Uno dei migliori degli ultimi anni, nonostante l'assenza all'oscar!

A presto! :-)

the Tramp ha detto...

@Neverland sono d'accordo, l'esperienza è un tratto peculiare di questo gran personaggio

@Andrea certo che il film avrebbe meritato più considerazione da parte dell'Accademy

@Imma vedilo e non ti pentirai, e poi lascia qui il tuo commento.